Casa Famiglia Rozalba è una casa di accoglienza residenziale a Gjader nell’area della prefettura di Lezha nel nord dell’Albania. Qui vengono accolte ragazze vittime di abuso, orfane o abbandonate dalla famiglia, su richiesta dei Servizi Sociali regionali e nazionali.
Affinché sia garantito a queste ragazze un percorso di crescita dal profilo fisico, psicologico, emotivo, cognitivo e relazionale, Casa Rozalba offre un alloggio sicuro, assistenza medica, legale, psicologica, psicosociale, servizi e attività socio-educative. Ed è proprio in riferimento a quest’ultima voce che nasce il progetto “Costruiamo il do-mani”. L’obiettivo è quello di attivare laboratori di musica con l’ausilio di uno strumento (pianoforte e chitarra), promuovere attività di arte terapia e ludo terapia con il supporto della psicologa del centro e, infine, organizzare un corso di informatica di base (pacchetto Office) che possa fornire strumenti e competenze digitali alle giovani ragazze. Puntando sulle risorse individuali, ciascuna ragazza potrà svolgere un percorso di individuazione delle proprie capacità e bisogni prendendone coscienza e rafforzandosi come soggetto autonomo ed indipendente. Inoltre, il laboratorio di musica verrà svolto coinvolgendo anche altri giovani della zona permettendo, in questo modo, che le ragazze acquisiscano nuovamente un senso di fiducia nelle relazioni interpersonali e che rafforzino i loro rapporti con la comunità locale e la propria rete di sostegno.
Non è possibile fornire un profilo generalizzato delle donne trafficate per lo sfruttamento sessuale, sebbene le vittime della tratta tendano ad avere un’età compresa tra i 18 e i 25 anni e le ragazze, tra i 14 e i 18 anni, sono quelle che hanno maggiori probabilità di essere prese di mira e sfruttate. Alcune, volontariamente, accettano di essere trafficate, poiché lo vedono come un’alternativa agli abusi domestici.
La difficile situazione economica della famiglia, lo scarso livello di istruzione della vittima e della sua famiglia, lo stato di salute mentale della vittima stessa, la sua zona di origine e la sua giovane età sono i fattori principali che fungono da denominatore comune a questo fenomeno. Sebbene il governo albanese, con il Piano di Azione per la Reintegrazione Socio-Economica delle donne e delle ragazze vittime della tratta (2018-2020), abbia aumentato le risorse disponibili per le vittime di tratta e di abuso ai fini della loro reintegrazione, non ha, tuttavia, partecipato in modo coerente alle unità mobili di ide ntificazione delle vittime e ha continuato a ritardare i finanziamenti per i rifugi gestiti dalle varie ONG. Infatti, la Commissione Europea ha dichiarato che non esiste un vero e proprio programma di protezione per le vittime di traffico e che lo Stato dovrebbe creare meccanismi di finanziamento che ne assegnino fondi e risorse adeguate in maniera costante e regolare.
La casa è stata fondata nel 2015 a seguito di numerose richieste provenienti dai servizi sociali e dai tribunali albanesi e accoglie bambine e ragazze minori, vittime di abusi, di traffico umano o provenienti da contesti famigliari disfunzionali o molto poveri, dove la probabilità che diventassero spose bambine o cadessero in mano ai trafficanti era molto alta. Le giovani, fin dalla tenera età, hanno vissuto eventi traumatici all’interno del proprio contesto famigliare, negli orfanotrofi a cui sono state assegnate o dalle loro esperienze pregresse, creando in loro profonde ferite psicologiche. La struttura è ufficialmente riconosciuta e autorizzata dallo stato albanese come casa di accoglienza ed attualmente accoglie 14 bambine e adolescenti (6-18 anni) provenienti da tutto il territorio albanese. Tuttavia, sebbene dal 2007 il Ministero degli Interni abbia instaurato un clima di collaborazione le attività della comunità vengono costantemente ostacolate a causa dei sotto finanziamenti ad esse destinate. In aggiunta, dal 2019, il governo ha decentrato i meccanismi di finanziamento dei programmi sociali alle amministrazioni comunali, le quali, di fatto, preferiscono dare priorità a quelle ONG che forniscono assistenza locale, anziché di portata nazionale, come fa invece Casa Rozalba che accoglie ragazze minorenni da tutto il territorio albanese, non soltanto dalla municipalità di Lezha. Questo ha sfavorito enormemente la struttura di Casa Rozalba, che malgrado ciò, continua ad offrire servizi multidisciplinari grazie alla presenza, a tempo pieno, di una psicologa, di un’assistente sociale, di 3 educatrici e di una neuropsichiatra a cadenza settimanale.
Tramite i corsi pomeridiani organizzati vogliamo dare alle ragazze la possibilità di recuperare le lacune di apprendimento e nello stesso tempo far sì che loro scoprano e rafforzano i loro talenti.
Tramite queste attività daremmo alle ragazze ospiti di Casa Famiglia Rozalba anche la possibilità di integrarsi dentro la comunità grazie alla presenza durante i corsi di giovani della comunità locale.
Il costo del progetto è di 17.600 euro. Associazione Christian si impegna a donare 8.500 euro.
Fondi inviati: | 15.000 € |
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