Zambia | Italia | |
N° abitanti a confronto | 15.510.711 | 62.007.540 |
% alfabetizzazione | 63,40% | 99,20% |
PIL pro capite | 3.900 USD | 36.300 USD |
Popolazione sotto linea di povertà | 60,50% | 29,90% |
Mortalità infantile morti/feti nati vivi | 62,9 | 3,3 |
Speranza di vita media | 52,5 | 82,2 |

La Repubblica della Zambia si trova al centro dell’Africa senza sbocco al mare e confina a sud con Namibia, Botswana, Zimbabwe e Mozambico, a ovest con l’Angola, a nord con la Repubblica Democratica del Congo e la Tanzania e a est con il Malawi.
I primi insediamenti di cacciatori raccoglitori, fino all’inizio della nostra era, furono di lingua Khoisan diffusi nell’Africa meridionale e oggi rimasti nelle regioni aride intorno al Kakahari. I Khoisan furono progressivamente sostituiti da nuove tribù più progredite. Nel XII secolo iniziò l’espansione delle etnie di lingua Bantu divisi in clan che in breve divennero predominanti.
I primi contatti con gli europei furono con gli esploratori portoghesi nel XVIII secolo, lungo la rotta dei commercianti di schiavi. Nel 1855 arrivò il missionario ed esploratore scozzese David Livingstone che scoprì le cascate dello Zambesi cui diede il nome della regina Vittoria. Nel decennio 1890 la regione fu colonizzata dalla British South Africa Company (BSAC) autorizzata dal governo britannico. La colonia fu chiamata Rhodesia del Nord nel 1911, per distinguerla dalla Rhodesia del Sud (Zimbabwe). La Rhodesia del Nord divenne protettorato britannico nel 1924 con capitale Livingstone, sostituita nel 1935 dalla più centrale Lusaka, e fu controllata da un Governatore e dalla minoranza bianca dei coloni. Dopo la scoperta all’inizio degli anni ’50 di ricchi depositi di minerali di rame in un’area centrale, vicino alla frontiera dell’attuale Repubblica Democratica del Congo, denominata Copperbelt, in Zambia iniziò lo sfruttamento del sottosuolo. In questo periodo, fra il 1955 e il 1959, al confine fra le due Rhodesie fu costruita la Diga di Kariba sullo Zambesi realizzando un grande impianto idroelettrico che assicurò l’energia ad ambedue i paesi.
Alle elezioni del 1962 esplosero i contrasti fra coloni ed etnie locali, l’opposizione locale era guidata da Harry Nkumbula e da Kenneth Kaunda, che per questo erano stati banditi e imprigionati nel 1955. Scontata la pena, Nkumbula si era avvicinato al movimento dei progressisti bianchi, mentre Kaunda rimase a sostenere la piena indipendenza. Nel 1961 Kaunda iniziò una campagna di disobbedienza civile a capo del partito UNIP (Partito Unito dell’Indipendenza Nazionale) e si presentò alle elezioni del 1962. Il parlamento della Zambia, nell’ottobre del 1964, decretò la nascita della Repubblica Indipendente della Zambia e nominò Kaunda primo presidente.
Kaunda rimase al potere in Zambia per 27 anni, fino al 1991, dichiarando l’UNIP unico partito legale nella nuova costituzione del 1973. Le compagnie private furono nazionalizzate e si cercò di ottenere l’autosufficienza. Fin dall’inizio si trovò in una difficile situazione economica e politica. La mancanza di una classe politica istruita lo rendeva dipendente dall’Europa per lo sfruttamento delle risorse minerarie di rame. Politicamente era circondato da paesi non ancora indipendenti come lo Zimbabwe, a sud, governato da bianchi segregazionisti, dal Mozambico a est e l’Angola a ovest, colonie portoghesi che chiudevano lo sbocco ai porti. Rimaneva lo sbocco commerciale a nord con la Tanzania, indipendente dal 1961. La politica anti colonialista di Kaunda e l’asilo dato ai rifugiati e ai guerriglieri produssero il blocco dei confini e conflitti localizzati. I problemi commerciali furono in parte risolti costruendo, con l’assistenza cinese, una ferrovia attraverso la Tanzania fino al porto di Dar es Salaam. A metà del decennio 1970 ci fu il crollo del prezzo del rame, maggiore fonte di valuta della Zambia, e questo accelerò la crisi economica che aveva però fra le sue cause più profonde la cattiva amministrazione e la corruzione. Il governo chiese un prestito all’IMF (International Monetary Fund) e alla Banca Mondiale, ma non promosse riforme strutturali. Il debito pubblico e l’inflazione aumentarono, la popolazione cominciò a protestare e l’opposizione riprese forza mettendo in crisi il monopartitismo.
Kaunda, che era stato rieletto per la quarta volta nel 1988, si accordò con l’opposizione, cambiò la costituzione, togliendo il bando ai partiti politici, e indisse nuove elezioni nel 1991. L’UNIP fu battuto e Kaunda si ritirò, sostituito da Frederick Chiluba del Movimento Democratico Multipartitico (MMD). L’economia fu liberalizzata e l’industria del rame privatizzata, il governo ottenne l’aiuto dell’IMF e della Banca Mondiale, ma la situazione del debito non migliorò e la corruzione continuò a dilagare. All’inizio del 2002 Chiluba dovette abbandonare la presidenza per l’opposizione del suo stesso partito e dovette cedere il potere al suo ex delfino Levy Mwanawasa, che gli si scagliò contro in una violenta campagna anticorruzione senza precedenti in Zambia.
Mwanawasa morì prematuramente nel 2008, ma già da tempo aveva affidato le redini del governo al suo vice, Rupiah Banda, che fu battuto nelle elezioni presidenziali del 2011 da Michael Sata che durante la campagna elettorale aveva promesso di controllare l’espansione economica cinese nell’economia nazionale dello Zambia.
Sata morì nell’ottobre 2014 e gli succedette temporalmente il suo Vice Guy Scott, fino alle elezioni speciali del gennaio 2015, nelle quali venne eletto Edgar Lungu.
Recentemente la situazione economica della Zambia si è in parte stabilizzata per l’aumento del prezzo del rame e avendo ottenuto la cancellazione del debito, un provvedimento che favorisce i paesi in via di sviluppo.
